La notte della fuga da Alcatraz
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Da piccolo ero sempre rimasto appassionato da questo film con Clint Eastwood.
Il film, girato proprio nella prigione di Alcatraz 16 anni dopo la sua chiusura permanente, si basa sul libro omonimo di J. Campbell Bruce, e descrive la vera storia dell’evasione di tre detenuti, Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin, avvenuta nella notte dell’11 giugno 1962.
Morris, insieme a Puzo e ai due fratelli Anglin, architettano l’evasione, sfruttando l’indebolimento dei muri della prigione provocato dalla salsedine marina e un condotto di aerazione che passa sopra le celle. Il piano prevede di evadere da una griglia nella cella, scrostando il muro che la circonda con un semplice tagliaunghie e accedere nei condotti di aerazione.
I quattro architettano di passare attraverso la griglia presente nelle loro celle, lasciando al loro posto, nei letti, delle teste di cartapesta. I tre arrivano nel tetto senza Puzo. Arrivati nella scogliera, preparano la zattera e iniziano a remare, mentre Puzo non riesce ad attraversare una galleria e rinuncia alla fuga.
Nell’immagine le tre teste finte utilizzate per la fuga
Il film, così come la realta’, lascia insoluto l’interrogativo se i tre arrivarono mai a destinazione. Sarebbe stata l’unica evasione riuscita della storia di Alcatraz, che era considerata prigione invulnerabile, e che venne chiusa definitivamente circa un anno dopo.
In effetti, nel 2015 i nipoti dei fratelli Anglin rivelarono che i loro zii erano riusciti a scappare in Brasile, fornendo agli inquirenti una foto riconosciuta ufficialmente come vera e risalente al 1975.