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Chi è il sor Pampurio? (27072009)

sor pampurio 1Dedicata al Sor Pampurio

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“Sor Pampurio” e’ un personaggio che nasce nel 1925, ma compare sul “Corriere dei Piccoli” solo nel 1929. E’ il rappresentante del ceto medio italiano: ne rappresenta tutta l’alienata epopea, vissuta nei confronti della rispettabilita’ , del ruolo e del senso della propria classe sociale. Sempre alla ricerca di un appartamento, alla fine si vedra’  costretto ad acquistarlo. Cambia anche amico, servetta, cappello, ma resta sempre lo stesso, con due grumi di capelli posti ai lati di un triste volto ovale, chiuso in una divisa che irride il pagliaccesco costume del ceto medio.

Lo stile di Bisi ha ormai superato il Liberty per adottare il Deco’, evidente nel tratto piu’ geometrizzato e nella raffigurazione degli interni casalinghi.
sor pampurio

Biografia Carlo Bisi, creatore del Sor Pampurio

Giulio Cesare Bisi, nato a Brescello nel 1890, si afferma come artista poliedrico nel panorama italiano del XX secolo. Dopo aver frequentato il Reale Istituto di Belle Arti di Parma dal 1905 al 1910, ottenendo premi speciali nei corsi di Anatomia pittorica e Storia dell’arte, si diploma nel 1910 come insegnante di disegno nelle scuole tecniche.

Tra il 1911 e il 1917, Bisi fa parte di commissioni per progetti urbanistici e decorativi a Brescello. Nel 1914, si trasferisce a Milano, collaborando come “pittore scenografo”. Durante la Prima Guerra Mondiale, entra nella Milizia territoriale e redige per il “Giornale del soldato”. Nel 1919, si iscrive all’Associazione Lombarda dei Giornalisti.

La carriera giornalistica di Bisi inizia nel 1911 su periodici umoristici di Parma, e dal 1916 collabora con il “Corriere dei Piccoli”. Nel 1929 crea Sor Pampurio, un personaggio che continua ad apparire fino agli anni Sessanta. Altri suoi personaggi includono il Dottor Piramidone, Gian Tranquillo, La gazza servizievole, e la Famiglia Doggidì.

Come illustratore, Bisi contribuisce a racconti e rime per il “Corriere dei Piccoli” e altre pubblicazioni. Espone la sua abilità anche in almanacchi, enciclopedie, libri per bambini, e riviste come “Varietas”, “La Festa”, e “Il romanzo mensile”.

Nel campo pittorico, Bisi si distingue con paesaggi della campagna emiliana e lombarda, vedute di Milano e ritratti. Partecipa a numerose mostre, tra cui le Esposizioni Biennali di Brera e la Quadriennale di Roma. Invitato alla Biennale di Venezia nel 1934, 1936 e 1938, disegna anche il manifesto per l’edizione del 1934.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Bisi continua la sua attività di illustratore e pittore, esponendo principalmente in Lombardia e Emilia. Nel 1952, diventa membro dell’Accademia di Belle Arti di Parma. Giulio Cesare Bisi muore nel 1982 a Reggio Emilia, lasciando un lascito significativo nel mondo dell’arte italiano.

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